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La glicirrizzina presente nella liquirizia può essere dannosa per i pazienti ipertesi a causa della sua capacità di causare ritenzione di sodio e perdita di potassio nell’organismo. Ciò può portare ad un aumento della pressione sanguigna e può interferire con i meccanismi regolatori dell’equilibrio idro-salino. Questa sostanza agisce inibendo l’enzima 11-beta-idrossisteroide deidrogenasi tipo 2, responsabile della conversione del cortisolo in cortisone. Ciò può portare ad un aumento della ritenzione di sodio e della perdita di potassio. La ragione è insita nella struttura chimica del cortisolo, simile a quella dell’aldosterone, che quando presente in grandi quantità può legarsi ai recettori di quest’ultimo, svolgendo di fatto un’azione mineralcorticoide. L’assunzione di liquirizia in grandi quantità o per lunghi periodi può essere rischiosa per le persone affette da ipertensione arteriosa o, più in generale, da tutte quelle condizioni che possono essere aggravate dalla ritenzione di liquidi o dallo squilibrio elettrolitico.